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Rottamazione ter: la nuova sanatoria

Con la ROTTAMAZIONE TER saranno spazzate via le sanzioni e gli interessi, dilazionando in 20 rate trimestrali, cioè in 5 anni IL PAGAMENTO Sono interessate anche le cartelle sotto i mille euro anteriori al 2010.

La nuova edizione della rottamazione (la ter) dovrebbe consentire un piano di pagamenti più dilazionato nel tempo con rate che potrebbero essere spalmate anche fino a 5 anni. Ma non solo, perché dovrebbe riguardare i carichi affidati alla riscossione nel 2018 e allo stesso tempo guardare anche al passato, provando a invogliare proprio con piani di ammortamento più lunghi il mini-esercito di contribuenti attratto dalla prima edizione della definizione agevolata e che poi si è tirato indietro per la difficoltà di sostenere i versamenti in un massimo di 5 rate su due anni: per una cifra che secondo la Corte dei conti vale 9,6 miliardi di euro.

Chi aderirà alla rottamazione dovrà pagare la somma capitale e gli interessi iscritti a ruolo (nonché l’aggio, i diritti di notifica della cartella di pagamento e delle spese esecutive eventualmente maturate), senza versare le sanzioni incluse negli stessi carichi, gli interessi di mora e le cosiddette “sanzioni civili”, accessorie ai crediti di natura previdenziale.

Le cartelle ammesse alla rottamazione ter, saranno quelle affidate ad Equitalia e all’Agenzia Entrate Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017.

Chi presenterà domanda di adesione alla rottamazione ter delle cartelle potrà scegliere di pagare in un’unica soluzione ovvero in dieci rate spalmate su cinque anni.

Due le scadenze da ricordare nel corso dell’anno, il 31 luglio e il 30 novembre di ciascun anno.

 

Per quanto riguarda la fase di presentazione delle istanze, attualmente l’avvio della rottamazione è fissato al 30 aprile 2019, termine ultimo entro cui fare domanda utilizzando i moduli che dovranno esser pubblicati dalle Entrate.

La pace fiscale abbraccerà anche i contribuenti che avevano già aderito a precedenti rottamazioni ma che ne erano decaduti a causa del mancato pagamento delle rate.

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